Breve guida di Bosa
Bosa è una cittadina della Planargia, nel nord ovest della Sardegna. Sorge, poco distante dal mare e lungo le sponde del fiume Temo, caratteristica che la rende unica in Sardegna. E’ dominata dal castello dei Malaspina, intorno al quale si stringono le case del borgo medievale sottostante. L’origine è documentata da un’iscrizione fenicia del IX secolo a.C., denominante “Bs’n” lo stanziamento che si presume sorgesse proprio sulla foce del Temo. Le notizie più consistenti risalgono però all’età romana quando la “Bosa Vetus” sorgeva presso l’attuale chiesa di San Pietro. Il sito romano non dovette essere mai abbandonato, nonostante le incursioni arabe, se nel 1062 si pone mano alla costruzione della Cattedrale dedicata a S. Pietro, esempio di architettura romanica, sempre lungo il corso del fiume, ma più a monte rispetto all’odierna ubicazione. Il Temo è l’unico fiume navigabile della Sardegna. Lo si può risalire in barca per circa 5 Km fino alle antiche rovine del ponte romano. Non lontano si trova la cattedrale romanica di S. Pietro. La risalita del fiume è un momento emozionante grazie al suggestivo paesaggio creato da sponde ancora selvagge. La città di Bosa è divisa in due dal suo fiume, le cui acque riflettono il vecchio ponte, i palazzi del lungo Temo e lungo la sponda sinistra, con la loro architettura modulare e ripetitiva a timpani affiancati, i profili delle antiche concerie, “Sas Conzas”, destinate dal ‘700 alla concia delle pelli, che si possono benissimo annoverare tra i primi esempi di archeologia industriale sarda.
Non manca certo la possibilità di trascorrere qualche ora in spiaggia. Le coste bosane offrono numerose insenature con spiagge e roccia che garantiscono, nonostante il massiccio afflusso di turisti, ampi spazi di tranquillità per tutti. Nel 1112 i marchesi Malaspina edificarono il castello sulla sommità del colle Serravalle e da allora ebbe inizio la fase di trasferimento della popolazione dalla zona bassa, che si trovava lungo il Temo, poco difendibile dagli attacchi saraceni, verso la parte sottostante il castello, protetta dalle mura. Il complesso fu costruito in varie fasi, partendo da alcune torri del mastio per arrivare alla cinta muraria. Più tardi la cinta muraria fu ampliata, con la costruzione di alcune torri quadrate (1330 circa). Un ulteriore ampliamento consistette nella costruzione della torre pentagonale e del terrapieno ottagono verso il mare e dell’estensione della cinta muraria a tutto colle. In questo modo il complesso raggiungeva il perimetro di 300 metri intervallato da sette torri poligonali e quadrate, racchiudendo una superficie di oltre un ettaro. Ai piedi del castello si trova il centro tardo medioevale di “Sa Costa” che mantiene ancora oggi una suggestione storica notevole. L’edilizia del borgo si è adattata alla singolare conformazione a tronco di cono del colle di Serravalle. I suoi singolari viottoli seguono le curve altimetriche del colle, con scalinate che interrompono asimmetricamente il percorso orizzontale. Le lunghe file di case a schiera disposte a corona, esposte a mezzogiorno, rimangono equidistanti dalla linea delle mura del castello. Lungo le stradine acciottolate che tagliano il colle, collegate tra loro da scalinate in trachite, sorgono le abitazioni, in genere con una stanza per piano e con singolari vani sotto roccia. Esse presentano due ingressi a piani sfalsati, che consentono l’accesso dalla strada a valle e da quella a monte. Le decorazioni delle facciate, sempre in trachite rossa locale, sono arricchite da architravi scolpiti con basso rilievi datati al periodo spagnolo aragonese.
Breve guida di Alghero
Alghero si trova sulla costa orientale della Sardegna, la costa ribattezzata “Costa del Corallo”. E’ una città particolare, che appartenne per molti anni alla corona catalano- aragonese. Ancora oggi è sorprendente girare per il centro storico e vedere i nomi delle vie scritte in catalano, di cui è un’isola linguistica. Non a caso è denominata “Barceloneta”, la “Piccola Barcellona” anche per il dialetto locale molto simile al catalano. Il centro storico è circondato da alte mura medievali che si affacciano sul mare. Oggi è una cittadina di circa 40 mila abitanti, la quinta in Sardegna per numero di abitanti. La città è una delle porte di accesso all’Isola, grazie all’aeroporto di Fertilia e alle linee di traghetti che collegano Alghero con la Corsica e la Penisola Italiana. Alghero è il capoluogo della Riviera del Corallo, litorale di circa 80 km, delimitato a sud da Capo Marrargiu e a nord da Porto Ferro. La Riviera del Corallo è chiamata così per la presenza di una grande quantità di corallo rosso della qualità più pregiata, che viene pescato tuttora da esperti “corallari” subacquei. La lavorazione e vendita del corallo da secoli ha avuto una grande importanza di carattere economico e culturale per la città, tanto che il ramo di corallo è inserito nello stemma della città. Alghero conta un panorama naturale molto vario, dalle spiagge con sabbia fine sino alle scogliere con sassi piatti o molto frastagliate. Lungo le sue coste cresce la tipica macchia mediterranea che si alternano a zone di pineta. Molto apprezzato per il suo panorama è il promontorio di Capo Caccia, con la sua famosa falesia a forma di gigante addormentato che è divenuta uno dei simboli di Alghero. La zona di Capo Caccia con la prospiciente Isola Piana e del Golfo di Porto Conte è un sito di primario interesse naturalistico. La particolare conformazione geologica di origine carsica rende la zona ricchissima di grotte ed anfratti, ancora in buona parte inesplorati. Insistono proprio qui le famose Grotte di Nettuno accessibili sia dal mare sia da terra, tramite la famosa “Escala del Cabirol”, di 656 gradini, e che offre al suo interno un panorama di sale e piscine, e stalattiti e stalagmiti di forme particolari.Un’altra area protetta in cui è possibile fare del trekking è l’Arca di Noè, situata poco distante dalla frazione di Tramariglio: qui nidificano ancora sul ciglio delle scogliere il Grifone, e altri uccelli protetti, come il Falco Pellegrino, il Gheppio, ma è possibile vedere anche esemplari di pernici, daini, cavallini della Giara e cinghiali. L’area, ricca di specie vegetali protette come la Centaurea Horrida, è molto vasta e comprende Monte Timidone e Punta Cristallo, dove è possibile ammirare il volo dei grifoni e la splendida Cala d’Inferno, dove il mare riparato e cristallino permette di fare immersioni subacquee e snorkeling. La visita di Alghero non può non iniziare dalla Torre di Porta Terra, antico ingresso della città e prosegue lungo il perimetro delle mura della città vecchia. Oltrepassando la Porta a Mar, il percorso arriva alla cattedrale di Santa Maria, il Duomo di Alghero, di cui è anche possibile visitare il campanile a forma ottagonale. Proseguendo su via Principe Umberto, si trova il Palazzo Doria e il Palazzo Vescovile, al tempo nato come casa privata poi trasformato in sede vescovile che possiede l’Archivio Diocesano. Svoltando in un’altra piccola via, si trova poi la chiesa di San Francesco, costruita nel ‘300, chiesa che ha subito notevoli mutamenti che sono evidenti nell’unione dello stile gotico e delle stile rinascimentale. La cupola è formata da guglie colorate ed è considerato un simbolo di Alghero. Altra cupola interessante è quella di maiolica, della chiesa dei gesuiti di San Michele. Si potranno inoltre ammirare i palazzi delle storiche famiglie algheresi e passeggiare attraverso le strette vie di quello che fino alla fine del XV secolo era il Quartiere Ebraico. Altri edifici che meritano una visita sono: il Palazzo Simon, costruito nel 1865, articolato su tre livelli in stile neoclassico con due ingressi (uno centrale ed uno laterale) e decorato con otto Piastre Paraste, pilastri incastonati nelle mura e il Palazzo Machin, del XVI secolo, formato da conci con pareti esterne piene di fitte decorazioni e da stemmi simbolo e paraste che servono per sostenere l’architrave, appartenente alla Curia dopo che fu sede della famiglia Machin. La Piazza Sulis è la più centrale della città, ove la gente si ritrova per festeggiare e per passare serate in compagnia e dove i turisti possono gustare le prelibatezze della cucina sarda, circondati da torri, mura e bastioni. Torri e bastioni vanno a decorare le Mura, essendo Alghero una città fortificata, da cui si accedeva tramite la Porta Terra, costruita nel ‘500 quando ancora riportava all’esterno il simbolo sabaudo della corona, oggi conservato all’interno. Il Museo Del Corallo lo si trova presso la Villa Costantino, realizzata in stile Liberty dove è l’oro rosso che spicca ed è divenuto così importante che per i turisti c’è la possibilità di acquistarlo in svariate botteghe.
DOVE DORMIRE A BOSA: http://www.sardiniangallery.com/
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